ristolrante al castello

 

SERMONETA E GLI ANNIBALDI

 

Quando nel 1240 Federico Il fu tentato di riunire l'Italia in un unico grande Stato laico ingaggiando soldati del Regno di Napoli per attaccare i territori della Chiesa, Gregorio IX si appellò ai popoli laziali sollecitandoli ad armarsi e confluire tutti a Ferentino agli ordini di Riccardo Annibaldi, per attaccare e sconfiggere Federico Il che stava minacciandoli. L'attacco rientrò, ed il Cardinale Riccardo degli Annibaldi a premio del suo attaccamento alla chiesa, ottenne dal Pontefice, suo parente, il titolo di Barone e la Signoria di Sermoneta. Per Gregorio IX quel piccolo villaggio adagiato sulla cresta di un monte svettante verso il cielo, acquistò di colpo una grande importanza strategica per il futuro, perché da esso, poco distante dalla Via Appia, in vista del mare,  sovrastante  l' importante strada Consolare, e poco distante dal Regno di Napoli, se ne poteva servire come vedetta, nonché insuperabile roccaforte di difesa contro gli infedeli. Aiutato dai suoi familiari iniziarono la costruzione di una "fortezza" nel punto più alto del paese facendo demolire diverse case colà costruite, ed essi abitanti si trasferirono nella contrada "Torrenuova". "Il maschio" fu la prima torre costruita (alta 42 m.), tutto in pietra calcare, ben rifinita e ottimamente squadrata come l'architettura Medioevale esigeva. Dopo di esso una controtorre più bassa ma possente, che i sermonetani chiamarono subito "la femmina", e così continuano a chiamarla.

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